mercoledì 21 settembre 2011

FILM REVIEW: Robin e Marian (1976)


Un film di Richard Lester. Con Sean Connery, Audrey Hepburn, Robert Shaw, Richard Harris, Denholm Elliott Titolo originale Robin and Marian. Avventura, durata 112 min. - Usa e Gran Bretagna 1976.

Robin torna da una crociata e scopre che Marian, nell'attesa, s'è fatta monaca. Il problema si risolve in fretta e i due tornano insieme. Quel che non si risolve subito è il dissidio con lo sceriffo di Nottingham. Nel duello finale Robin risulta vittorioso, anche se Marian, per il futuro, ha delle idee un po' particolari. 


Film veramente interessante e per nulla noioso (io non amo i film con Robin Hood), infatti il regista, piuttosto di concentrarsi sulle battaglie, vuole farci riflettere sul ritratto psicologico dei personaggi. Ne risulta un film diverso, moderno, simpatico e allo stesso tempo tragico.


Sulla regia di Richard Lester

Regista veramente capace

Sull'interpretazione di Sean Connery

Ottima interpretazione, dona al personaggio di Robin Hood saggezza.

Sull'interpretazione di Audrey Hepburn

Mancata sugli schermi per ben nove anni prima di questa interpretazione, si riconferma un'attrice unica e irripetibile che ci fa comprendere a pieno i turbamenti di Lady Marian.


Sull'interpretazione di Robert Shaw
Cattivo ben delineato psicologicamente.

Sull'interpretazione di Nicol Williamson

Veramente simpatico nel suo ruolo.

Sulla colonna sonora

Idonea per sottolineare gli stati d'animo dei protagonisti.

Cosa cambierei

  Dunque, forse la lentezza, la trama vera e propria del film parte da quasi 40 min dall'inizio del   film.

  Mio giudizio in stelle



"Io ti amo più di quanto tu creda: ti amo più dei bambini, più dei giardini che ho coltivato; ti amo più delle preghiere del mattino, più della pace, e del cibo che ristora; più del sole che riscalda, più del piacere della carne, e anche più della vita... Io ti amo più di Dio..."

Trailer:


domenica 18 settembre 2011

Intervista con Angela Lansbury


Eccovi una recente intervista sottotitolata in italiano con la mitica Angela Lansbury in occasione dell'uscita di "I Pinguini di Mr Popper".

Intervista con Audrey Hepburn in italiano


La seguente intervista risale agli anni 90 e penso sia stata fatta da Domenica In, in essa Audrey ci parla, in un perfetto italiano, dei suoi film e del suo impegno per l'UNICEF






Audrey Hepburn e UNICEF - Nasce Amici di Audrey


Oggi voglio ricordare l'impegno di Audrey Hepburn per l'Unicef e informarvi della nascita di un nuovo club "Amici di Audrey" voluto dai figlio Sean e Luca che unisce sostenitori speciali dell'Unicef.
Eccovi il sito:
Audrey per UNICEF
e il link della già attiva da anni Audrey Hepburn Children's Fund:
Audrey Hepburn's Children Fund
Di seguito alcuni video:



sabato 17 settembre 2011

ACTRESS PROFILE: Ingrid Bergman



I primi anni: 1915-1938




Ingrid Bergman (il nome Ingrid fu dato in onore di Ingrid principessa di Svezia) nacque a Stoccolma, in Svezia il 29 agosto 1915 da padre svedese, Justus Samuel Bergman, e madre tedesca, Friedel Adler Bergman. Quando aveva appena tre anni, sua madre morì improvvisamente. Nel 1928 purtroppo morì anche suo padre, che era fotografo e artista, lasciando la figlia tredicenne orfana. Il padre la ricorda così: "Sapevamo fin dall'inizio che voleva fare l'attrice, a volte indossava abiti di sua madre e recitava nel mio studio vuoto".


Dopo la sua morte, Ingrid fu mandata a vivere con una zia, che morì di complicazioni cardiache solo sei mesi dopo. Si è poi trasferita da altri zii : Hulda e Otto, che aveva altri cinque figli.


All'età di 17 anni, Ingrid ebbe la possibilità di diventare un'attrice facendo un provino al Royal Dramatic Theatre di Stoccolma, la ragazza impressionò positivamente i giudici e vinse una borsa di studio. Dopo pochi mesi le fu data una parte in un nuovo spettacolo teatrale, "Ett Brott" di Sigfrid Siwertz. Durante le sue prime vacanze estive, fu anche assunto da una casa di produzione svedese, che di conseguenza le ha fatto abbandonare il Royal Dramatic Theatre per lavorare nel cinema a tempo pieno. Il suo primo ruolo in un film fu una piccola parte nel 1935  in "Munkbrogreven" (Lei era stata in precedenza una comparsa nel film "Landskamp" del 1932). Recitò in una dozzina di film in Svezia, tra cui il celebre "Intermezzo", che sarà il suo passaporto per Hollywood e un film in Germania, "Die vier Gesellen"("Le quattro Compagne") (1938). 


Nel 1937 sposa Peter Lindstrom (un dentista che l'ha aiutata ad avere i primi ruoli nel cinema) e nel 1938 nasce Pia Freidal.


Il successo a Hollywood: 1939-1949 





l produttore David O. Selznick, intenzionato a girare una versione americana di "Intermezzo", la convoca negli Stati Uniti per offrirle un contratto allettante: per sette anni la Bergman potrà scegliere personalmente i copioni da recitare, i registi e perfino i partner. Privilegi insoliti per l'epoca, ma che fanno capire quanto prestigio abbia già raggiunto la Bergman, prima ancora di sbarcare in America. È verosimile che Selznick abbia pensato alla Bergman come alla possibile erede di Greta Garbo, attrice di soli dieci anni maggiore di lei, ma che dopo il passaggio dal muto al sonoro si trova nella fase discendente della sua carriera. Ingrid rifiuta: suo marito deve terminare i nuovi studi intrapresi (diventerà neurochirurgo) e la bambina ha solo un anno, per cui firma solo per un anno e con la clausola di poter tornare in patria se il film non avrà successo.

Il remake di Intermezzo ottiene invece enormi consensi. Così, dopo essere tornata in Svezia e aver completato alcuni altri film, nel 1940 torna negli Stati Uniti unitamente alla famiglia e appare in altri film di successo.
Nel 1942 Selznick la cede in prestito alla Warner per la realizzazione di un film a basso costo, accanto a Humphrey Bogart: "Casablanca", che sarà destinato a diventare un classico di tutti i tempi. Nel 1943 Ingrid riceve la sua prima nomination all'Oscar come migliore attrice per il film "Per chi suona la campana" (For Whom the Bell Tolls, 1943).
L'anno successivo vince la statuetta per il thriller "Angoscia" (Gaslight, 1944). La sua terza candidatura consecutiva all'Oscar come migliore attrice arriva per l'interpretazione di "Le campane di Santa Maria"(The Bells of St. Mary's, 1945).
Nel 1946 esce "Notorious, l'amante perduta" l'ultimo film che la Bergman gira sotto contratto con Selznick. Lindstrom convince la moglie che Selznick l'ha ampiamente sfruttata, incassando milioni di dollari in cambio di un compenso di soli 80 mila dollari annui, e così Ingrid firma con una nuova casa di produzione per interpretare "Arco di trionfo" con Charles Boyer, dall'omonimo romanzo di Remarque. Il film, velleitario e confuso, non avrà il successo sperato e l'attrice, che per anni aveva chiesto invano a Selznick di poter interpretare sullo schermo il ruolo di Giovanna D'Arco, decide che è venuto il momento di rischiare: costituisce una società di produzione indipendente e, con un costo di ben cinque milioni di dollari (cifra astronomica per l'epoca), realizza il suo "Giovanna d'Arco" (Joan of Arc, 1948), produzione ricca di costumi sfarzosi, di personaggi e di scenografie spettacolari.
Pur fruttandole la quarta nomination all'Oscar, il film sarà un clamoroso fallimento. La crisi matrimoniale con Lindstrom, di cui si chiacchierava già da tempo, si fa più acuta, e la delusione per l'insuccesso alimenta la convinzione della Bergman sull'eccessiva importanza che Hollywood attribuisce al lato commerciale del cinema, a scapito dell'aspetto artistico.


Periodo Italiano con Rossellini: 1949-1957



Spinta dall'amico Robert Capa, famoso fotoreporter col quale intreccia una breve relazione, Ingrid si interessa alla nuova ondata di cinema che viene dall'Europa, e in particolare al neorealismo italiano. Dopo aver visto Roma città aperta e Paisà, scrive al regista italiano Roberto Rossellini una lettera rimasta famosa, e si dichiara pronta a recitare per lui:
« ... Se ha bisogno di un'attrice svedese che parla inglese molto bene, che non ha dimenticato il suo tedesco, non si fa quasi capire in francese, e in italiano sa dire solo "ti amo", sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei... »
Rossellini non può lasciarsi scappare l'opportunità: nel cassetto ha un copione destinato in origine ad Anna Magnani, al tempo sua compagna, e ambientato a Stromboli. La Bergman è in Europa, impegnata nelle riprese di "Il peccato di Lady Considine" e il regista si precipita a Parigi, dove riesce a incontrarla e a proporle il progetto del film.
Ottenuto nel frattempo un finanziamento da Howard Hughes, grazie alla notorietà della Bergman, Rossellini riceve per telegramma una risposta positiva dall'attrice e, nel marzo 1949 parte la lavorazione di "Stromboli terra di Dio". Il set è assediato da fotografi e giornalisti e cominciano a trapelare indiscrezioni sulla relazione sentimentale fra il regista e la sua interprete. Alla fine dell'anno la stampa pubblica la notizia della gravidanza della Bergman.
Per l'opinione pubblica americana è uno scandalo enorme: Ingrid Bergman, fino a quel momento considerata una santa, diventa improvvisamente un'adultera da lapidare e la stampa la definisce l'apostolo della degradazione di Hollywood, montando a suo sfavore una campagna denigratoria senza precedenti. Il dottor Lindstrom chiede il divorzio e ottiene l'affidamento della figlia Pia, che a sua volta dichiara di non aver mai voluto bene a sua madre.
Nel 1950 Rossellini e la Bergman si sposano e nasce Roberto Rossellini jr, detto Robertino: nella clinica romana che la ospita devono intervenire le forze dell'ordine per sedare le folle di fotografi e di curiosi. Intanto esce nelle sale "Stromboli terra di Dio": in Italia avrà un buon numero di spettatori, attirati più che altro dalla curiosità, mentre negli USA il film registra un clamoroso fiasco, sia per l'atteggiamento sfavorevole dei media, sia per le pressioni dei finanziatori del film, che hanno preteso un montaggio che non rispecchia minimamente le intenzioni dell'autore.
Nel giugno 1952 nascono le gemelle Isotta Ingrid e Isabella; la Bergman riconquista lentamente le simpatie del pubblico, la stampa la ritrae in pose da casalinga e da mamma felice e la stessa attrice afferma di aver trovato finalmente la serenità a Roma, anche se i film che continua a girare sotto la direzione di Rossellini (tra cui almeno due vanno ricordati: "Europa '51" e "Viaggio in Italia") vengono ignorati dal pubblico.



Il ritorno a Hollywood e gli ultimi anni: 1957-1982




Nel 1956 la Bergman riceve dagli Stati Uniti una favolosa offerta da parte della Fox, per il ruolo di protagonista in una pellicola ad alto budget sulla superstite dell'eccidio della famiglia dello zar di Russia. Con questo ruolo, nel film "Anastasia" (1956), la Bergman fa il suo ritorno trionfale a Hollywood dopo lo scandalo, e vince l'Oscar come "migliore attrice" per la seconda volta.
L'unione con Rossellini è in crisi: il regista parte alla volta dell'India per realizzare un documentario e ne torna dopo qualche tempo con una nuova compagna, Sonali das Gupta. Ingrid intanto riprende a interpretare successi (i primi due titoli sono "Indiscreto" e "La locanda della sesta felicità", entrambi usciti nel 1958) e conosce un impresario teatrale svedese, Lars Schmidt, che diventerà il suo terzo marito nel dicembre 1958.
Negli anni successivi continua ad alternare interpretazioni in film americani ed europei, ma nello stesso tempo si dedica anche al teatro e alla televisione. Il suo terzo premio Oscar (il primo come miglior attrice non protagonista) arriva per il suo ruolo nel film "Assassinio sull'Orient Express" (Murder on the Orient Express, 1975). Ritirando la terza statuetta, Ingrid dichiara pubblicamente che, secondo la sua opinione, l'Oscar sarebbe dovuto andare all'amica Valentina Cortese, candidata per "Effetto notte" di François Truffaut.
Nel 1978 arriva dalla sua madrepatria la proposta di lavorare assieme al più prestigioso dei registi svedesi: Ingmar Bergman. Ingrid accetta con coraggio una duplice sfida: reduce da un intervento chirurgico e da una pesante chemioterapia per un tumore al seno, decide di calarsi nel difficile ruolo di una madre cinica ed egoista che ha anteposto la sua carriera all'affetto per i figli. "Sinfonia d'autunno" (Autumn Sonata), per il quale riceverà la sua settima nomination agli Oscar e che costituisce la sua ultima interpretazione per il grande schermo, è considerato una tra la sue migliori prove di recitazione .
Nel 1980, mentre la malattia dà i segni della sua ripresa, Ingrid dà alle stampe il suo libro di memorie, scritto assieme ad Alan Burgess: Ingrid Bergman - La mia storia. Nello stesso anno, è la presentatrice del Lifetime Achievement Award ad Alfred Hitchcock, conferito dall'AFI. Nel anno successivo recita per la televisione nel suo ultimo lavoro, una biografia del primo ministro israeliano Golda Meir per la quale riceverà un premio Emmy postumo nel 1982 come "migliore attrice".
Il 29 agosto del 1982, giorno del suo compleanno, Ingrid Bergman muore a Londra, Inghilterra. Cremata in Svezia, le ceneri vengono sparse insieme a dei fiori sulle acque svedesi; l'urna, ora vuota, che le conteneva, si trova al Norra Begravningsplatsen (cimitero settentrionale) di Stoccolma.
Per il suo contributo all'industria cinematografica, Ingrid Bergman ha una stella nella Hollywood Walk of Fame, all'altezza del numero 6759 di Hollywood Boulevard.


Filmografia Completa





Landskamp, regia di Gunnar Skoglund (1932)
Munkbrogreven, regia di Edvin Adolphson (1935)
Bränningar, regia di Ivar Johansson (1935)
Gli Swedenhielms (Swedenhielms Family), regia di Gustaf Molander (1935)
Notti di primavera (Valborgsmässoafton), regia di Gustaf Edgren (1935)
Intermezzo (Intermezzo), regia di Gustaf Molander (1936)
Verso il sole (På solsidan), regia di Gustaf Molander (1936)
Inquietudine (Dollar), regia di Gustaf Molander (1938)
Quattro ragazze coraggiose (Die Vier Gesellen), regia di Carl Froelich (1938)
En Kvinnas ansikte, regia di Gustaf Molander (1938)
En enda natt, regia di Gustaf Molander (1939)
Intermezzo (Intermezzo: A love story), regia di Gregory Ratoff(1939)
Juninatten, regia di Per Lindberg (1940)
Follia o L'ironia della beffa (Rage in Heaven), regia di W.S. Van Dyke, Robert B. Sinclair e Richard Thorpe (gli ultimi due non accreditati) (1941)
La famiglia Stoddard (Adam Had Four Sons), regia di Gregory Ratoff (1941)
Il dottor Jekyll e mr. Hyde (Dr. Jekyll and Mr. Hyde), regia di Victor Fleming (1941)
Casablanca, regia di Michael Curtiz (1942)
Per chi suona la campana (For Whom the Bell Tolls), regia di Sam Wood (1943)
Swedes in America (1943) - cortometraggio
Angoscia (Gaslight), regia di George Cukor (1945)
Io ti salverò (Spellbound), regia di Alfred Hitchcock (1945)
Saratoga (Saratoga Trunk), regia di Sam Wood (1945)
Le campane di Santa Maria (The Bells of St. Mary's), regia di Leo McCarey (1945)
American Creed, regia di Robert Stevenson (1946) - cortometraggio
Notorious, l'amante perduta (Notorious), regia di Alfred Hitchcock (1946)
Arco di trionfo (Arch of Triumph), regia di Lewis Milestone (1948)
Giovanna d'Arco (Joan of Arc), regia di Victor Fleming (1948)
Il peccato di Lady Considine (Under Capricorn), regia di Alfred Hitchcock (1949)
Stromboli terra di Dio, regia di Roberto Rossellini (1950)
Europa '51 (Europa '51), regia di Roberto Rossellini (1952)
Viaggio in Italia, regia di Roberto Rossellini (1953)
Siamo donne terzo episodio, regia di Roberto Rossellini (1953)
La paura, regia di Roberto Rossellini (1954)
Giovanna d'Arco al rogo, regia di Roberto Rossellini (1954)
Eliana e gli uomini (Eléna et les hommes), regia di Jean Renoir (1956)
Anastasia (Anastasia), regia di Anatole Litvak (1956)
Indiscreto (Indiscreet), regia di Stanley Donen (1958)
La locanda della sesta felicità (The Inn of the Sixth Happiness), regia di Mark Robson (1958)
Le piace Brahms? (Goodbye Again), regia di Anatole Litvak (1961)
Auguste, regia di Pierre Chevalier (1961) - cameo
La vendetta della signora (The Visit), regia di Bernhard Wicki (1964)
Una Rolls-Royce gialla (The Yellow Rolls-Royce), regia di Anthony Asquith (1964)
Stimulantia regia di Hans Abramson e Hans Alfredson (1967)
Fiore di cactus (Cactus Flower), regia di Gene Saks (1969)
Henri Langlois (1970) - documentario
Passeggiata sotto la pioggia di primavera (Walk in the Spring Rain), regia di Guy Green (1970)
Il segreto della vecchia signora (From the Mixed-Up Files of Mrs. Basil E. Frankweiler), regia di Fielder Cook (1973)
Assassinio sull'Orient Express (Murder on the Orient Express), regia di Sidney Lumet (1974)
Nina (A Matter of Time), regia di Vincente Minnelli (1976)
Sinfonia d'autunno (Höstsonaten), regia di Ingmar Bergman (1978)
Una donna di nome Golda, regia di Alan Gibson (1982) - film per la TV



Si comicia...

Benvenuti,
Comicio con grande emozione la mia blog-avventura, questo sarà principalmente il mio mezzo personale per fare recensioni ai film che ho visto, cercando di prenderne in considerazione ogni parte (costumi, regia, colonna sonora...); mi divertirò anche a scrivere biografie sui miei attori e attrici preferiti.
Ringrazio infinitamente Elle di http://enchanted-elle.blogspot.com/ che ha realizzato questa stupenda grafica.
Have Fun!